DANNY GOFFEY: Schtick
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14/06/2018E' ormai chiaro, lo spirito originario di una band come i Supergrass rivive in Danny Goffey, che del combo britannico è stato proprio il batterista. Dopo un esordio come solista con lo pseudonimo Vangoffey, è giunto il momento per Danny di metterci la faccia; ecco quindi questa seconda fatica in solitaria , battezzata 'Schtick', che arriva a tre anni dalla precedente prova in studio e a poche settimane dal terzo lavoro di quello che fu il frontman della band britannica, Gaz Coombes. Se quest'ultimo ha preso una via maggiormente intellettuale e ricercata per la propria carriera solista (con risultati addirittura sorprendenti, ad esempio la nomination al Mercury Prize per lo splendido 'Matador'), Goffey come detto predilige un approccio maggiormente legato alle proprie radici e propone undici pezzi secchi, diretti, ed essenziali. C'è una vitalità straordinaria tra i solchi di 'Schtick', che ha convinto anche un titano come Brett Anderson dei mai abbastanza celebrati Suede a partecipare alla festa (sua la linea vocale aggiuntiva nel devastante lead single "Ancient Text"). Il sound è un perfettamente riuscito connubio tra due componenti, una britpop e l'altra indie (con una matrice chitarristica ben in evidenza); fanno eccezione il tributo ai Clash della succitata "Ancient Text" (pericolosamente vicina a "Rock The Casbah" nella travolgente strofa) e di "I'm Done (Trying To Be Young)", oltre alle trame sonore leggermente più intricate delle efficaci "Psychomental" e "Cosmic Bob". Una seconda prova convincente e particolarmente ispirata, fresca e ficcante come se fosse un disco d'esordio. Ascolto assolutamente consigliato per l'estate ormai alle porte.
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