TEMPLE OF DEIMOS: WORK TO BE DONE
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31/12/2014Ogni tanto imbattersi in produzioni vecchia scuola risulta essere un toccasana, specie in un periodo come questo dove la maggior parte delle band punta ad avere suoni hi-tech ed elettronica a dar manforte. Ebbene sì, i Temple Of Deimos non hanno nulla di tutto ciò nella loro proposta. Loro sono una band fuori dal comune denominatore, amano fare del gran rumore, tra scenari psichedelici e situazioni che portano alla mente lo swedish rock’n’roll anni ’90 di Gluecifer ed Hellacopter. Esempi ingombranti ma che ben si addicono al mood del combo ligure, abile nel condurre l’ascoltatore agli albori del genere andando poi spesso e volentieri a scontrarsi con lo stoner e il desert rock. Insomma, un bel mix di elementi starete pensando, ed effettivamente è proprio così. Il calore emanato dalle ruvide chitarre va a unirsi con estrema facilità a una voce che ricorda molto quella di Josh Homme nel periodo iniziale dei suoi Queens Of The Stone Age, con un risultato finale che è sicuramente degno di nota se amate questo tipo di proposte. A rendere ancor più valido il tutto ci pensa poi il lato “selvaggio” dei Nostri, quella matrice nordica che li spinge spesso e volentieri a pigiare forte sull’acceleratore dando vita a performance infuocate. Una band che sa il fatto suo e che non ha paura di prendere le distanze dai trend odierni, con una manciata di brani davvero interessanti e quell’approccio “bastardo” che porta ad amarli dopo pochi ascolti.
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