IRONBIRD: Ironbird
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23/10/2017Il quintetto svedese rispolvera la vecchia tradizione dell'hard rock anni '70 con un debut album che prende il nome dalla band stessa. Il disco è composto da otto brani che ci riportano indietro nel tempo, e precisamente agli anni d'oro dei Black Sabbath. L'opener "River" è un vero e proprio omaggio ai Sabbath, e basta chiudere gli occhi per scoprire che il cantato di Rasmus Jannson, frontman del gruppo, è molto simile, o perlomeno si avvicina pesantemente allo stile di Ozzy. Un album molto ben fatto che dimostra la qualità della band, formata da ottimi musicisti, capaci di dosare bene anche la scelta degli effetti psichedelici anche nei brani a seguire come la penultima traccia "Avia" (il migliore momento dell'album), trascina l'ascoltatore nelle atmosfere tipiche di quegli anni, oggi diventate tremendamente attuali. Tutto sommato si tratta di un buon lavoro che ha un unico neo, quello di essere troppo derivativo, ma ciò non toglie che il disco si lascia ascoltare con piacere, e sono certo farà felici gli amanti dello stoner senza compromessi.
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