A FOREST OF STARS: Grave Mounds And Grave Mistakes
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18/11/2018Annunciato da una intro di circa un minuto e mezzo, ci troviamo presto di fronte ad un autentico mostro di estremismo sonoro. "Precipice Pirouette" si apre con un vortice chitarristico, voce perversa e declamatoria e un incedere relativamente lento e minaccioso. Questo è solo uno dei numerosi scenari che ci verranno proposti, in un prodotto che, nonostante la varietà, riesce ad essere coerente ed omogeneo. Fanno la loro apparizione in questo caos sonoro anche strumenti atipici come archi e, in una parte piu quieta e acustica del brano, la voce continua a declamare, quasi raccontare. La ripresa di caratteri piu estremi non tarda però a ripresentarsi, questa volta con un poco piu di dinamismo e le chitarre si danno al tremolo in perfetto stile black metal, seguite dai vocalizzi che anche strizzano l´occhio al genere nella sua forma piu ortodossa. La batteria, sontuosa senza strafare, è perfetta per un tessuto sonoro di questa ricchezza. Si potrebbe procedere a descrivere ogni pezzo, perchè meriterebbero, e sono tutti dotati di una spiccata individualità, pur nel contesto di una indiscutibile coerenza stilistica. Abbiamo la più quieta "Tombward Bound", molto vagamente reminiscente dei Tiamat di 'Wildhoney' prima di lanciarsi, dopo sei minuti, in un´ accelerazione isterica. Anche cercando di dare un´idea descrivendo, c´è troppo che finisce per essere tralasciato: che dire delle percussioni che a momenti si fanno quasi tribali? Del mood progressivo che si affaccia qua e la quando meno te lo aspetti? "Premature Invocation" passa i primi due minuti e mezzo (un terzo del brano) ad incantarci con un flauto. Si, perchè i nostri non si fanno mancare il tempo per ogni aspetto della loro lussureggiante architettura sonora. È forse il pezzo piu autenticamente progressivo dell´album. "Children Of The Night Soil" è il pezzo piu black del lotto, con le sue sfuriate in stile primi Satyricon o Dark Fortress di 'Eidolon', naturalmente sempre in presenza di numerosi degli ingredienti di cui sopra a completare un sound mai banale. La voce rimane atipica, sempre fra declamazione e grido. "Taken By The Sea" sono otto minuti costituiti quasi esclusivamente da un´eterea voce femminile ed archi. "Scripturally Transmitted Disease" è un´altra delle strane creature sonore di questo album: un susseguirsi di parti black con una vena folk, reminiscenze degli Arcturus ed una sorta di shoegaze con voce femminile. Chiude "Decomposing Deity Dance Hall", con tremolo picking e parti melodiche a riempire i nove minuti dell´atto conclusivo di quella che è un´opera colossale. Fino ad oggi avrei ritenuto impossibile amalgamare cosi tanti elementi e farne una creazione coerente, senza perdere il filo del discorso musicale in una delle molteplici altre direzioni in cui si sarebbe potuto sviluppare a partire da queste premesse. E, guardando a domani, non so immaginare come si possa superare, in questo senso, un lavoro come questo. Anche il titolo, con il doppio significato di "grave" segnala che siamo in presenza di una raffinatezza ed una cura dei particolari fuori dal comune. Da ascoltare (piu volte) ad ogni costo.
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