BLACK LOTUS: Sons of Saturn
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06/12/2018Primogenito in studio per gli spagnoli Black Lotus, band che regala emozioni a metà tra il passato e il presente. Parliamo di doom metal, forgiato dall’heavy più classico, con livree e riflessi che ci raccontano di amore per il desertico stoner rock. Collegato a ciò, ecco filamenti di post e ombre di occult che si muovono sullo sfondo, ipnotizzando l’ascoltatore con caleidoscopiche luci psichedeliche. Anni settanta, ottanta e novanta, ideale traversata tra tradizioni e personali interpretazioni dei sopracitati generi. La connotazione epica di Sons of Saturn è innegabile e racchiude in sé tutte le espressività di cui sopra. Full-length monolitico, in grado di essere solido ma anche atmosferico, impasto di voci e strumenti compatto e capace di trasportarci in una dimensione alienante. A metà fra Mastodon, Black Sabbath, Candlemass e Cathedral, i Black Lotus si impongono per coerenza, capacità tecniche ma anche per grande comunicatività. Nessuna rivoluzione, sia chiaro, però il full-length risulta coinvolgente, fino a farci evadere e renderci protagonisti di una battaglia tra forze della natura. Tempesta di sabbia sfuma aurora boreale, sole che brucia e che incandescente scioglie metalli pesanti, fino a ricoprirci con una scintillante armatura. Nessun virtuosismo, ma infinita concretezza ed un dualismo ideale tra tendenze lisergiche e metal, per un album da sviscerare e dai cui gli artisti potrebbero costruire un’ottima carriera.
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