TANE’ CAIN: Tane’ Cain
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19/01/2016Il nome Tané Cain non dice molto, ma la presenza di Neal Schon, Jonathan Cain (marito dell’avvenente cantante), Tim Pierce, Richard Page e Mike Baird dovrebbero attirare l’attenzione degli appassionati AOR. Come se non bastasse produce Keith Olsen, ai tempi fresco del successo di Pat Benatar con ‘Precious Time’ (1981), e proprio la Benatar avrebbe dovuto essere il punto di riferimento per il debutto, ed unico lavoro, della Cain. Il suono della release viaggia su coordinate West Coast, dal suono caldo e pastoso, enfatizzato in modo eccellente dalla ristampa Rock Candy, mentre stilisticamente è affine al L.A. pop dei primi anni ’80: ricco di sfumature jazz garantite da una pletora di turnisti di lusso che bazzicavano la città degli angeli, ove spesso venivano coinvolti membri dei Toto e Journey. I presupposti per un album di successo c’erano, ma di fatto ‘Tané Cain’ passò totalmente inosservato, il motivo è riconducibile alla voce di Tané, troppo esile ed incolore, non adatta ad un genere come la West Coast. "Temptation" e "Danger Zone" poste in apertura si apprezzano per il ritmo frizzante e per gli arrangiamenti di Jonathan Cain.
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