STRAMONIO: TIME WILL TELL
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15/10/2004Nuovo disco per i veneti Stramonio, band da diversi anni in auge nel panorama prog nostrano e non solo, e capace di dare continuità ad una scena come quella italiana troppo poco lineare in fatto di produzioni dalla elevata qualità. "Time Will Tell" esce quasi di soppiatto, senza tanto clamore, ma si riserva le cosiddette cartucce esclusivamente per la musica, per un prog rock-metal dall'alto tasso strumentale in grado di ammaliare grazie alla sua dinamicità ed a linee melodiche assimilabili fin dal primo ascolto. Dopo l'ostracismo sonoro del precedente "Mother Invention", gli Stramonio ritrovano(o riscoprono) linearità anche nel comporre dotando questo nuovo lavoro di nove tracce che non si perdono in lungaggini sonore, nè in fin troppe articolate soluzioni involute che fanno perdere interesse e pazienza a chi ascolta. Le influenze sono quelle solite, Rush in primo luogo sia in fatto di sound, sia infatto per le canzoni in sè che come struttura e melodie rimandano frequentemente alla leggendaria band canadese. Ma "Time Will Tell" è anche altro, soprattutto quando in diverse occasioni suona "pesante" ed il riffing si fa oscuro e corposo, ed è soprattutto Stramonio, ossia la forte personalità dell'intera band che marchia a fuoco il disco, evolvendo l'imprinting dei primi passi fino a raggiungere la gradita e meritata indipendenza stilistica. Abbondano anche classe e perizia tecnica, c'è una stratosferica e metallica cover di "Call Me" dei Blondie, e se il tutto lo si aggiunge ad un eccelso gusto melodico il risultato è di quelli che gratificano l'ascolto, di quelli che ti lasciano qualcosa di positivo e non la sempre più pressante sensazione di aver sprecato 50 minuti(in questo caso) della propria vita.
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