REVOLUTION SAINTS: Light In The Dark
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16/10/2017Ci sono supergruppi formati a tavolino che deludono le attese, e ce ne sono altri invece che non sbagliano un colpo. L’esempio lampante di questo assunto sono i Revolution Saints, band costituita da tre mostri sacri della scena hard internazionale del calibro di Dean Castronovo (qui anche in veste anche di vocalist), Doug Aldrich e Jack Blades, autori di un fantastico debut uscito nel 2015. Chiariamo subito che 'Light In The Dark' non è da meno, a partire dalla title-track in stile Journey ultima era, o anche dalla cadenzata “Freedom”; a colpire è soprattutto una super produzione (finalmente) in cui gli strumenti sono equalizzati perfettamente ed il risultato finale sicuramente ne risente in modo piu’ che positivo. Bellissimo il secondo singolo “Wouldn’t Change A Thing”, ballad di altri tempi, come la stupenda e catchy “Don’t Surrender” (ah se solo fosse uscita 30 anni fa!!). Aldrich come al solito “spara” riff taglienti efficaci e molto, ma molto interessanti, specialmente intrecciati al basso pulsante di Blades ed alla batteria roboante di un Castronovo che si conferma fuoriclasse del genere (anche vocalmente). Tutto funziona in maniera perfetta, segno che l'alchimia che si è instaurata tra i protagosnisti in casua (senza dimenticare la mano fatata di Alessandro del Vecchio da dietro le quinte) è di quelle rilevanti: nessun ego, ogni singolo apporto finalizzato alla causa comune. In tutta sostanza, senza alcun dubbio 'Light In The Dark' comparirà a fine anno in tutte le top chart dei migliori dischi di melodic rock e non solo.
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