TABOO: Taboo
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19/09/2022Etichettabile come modern melodic hard rock la proposta dei Taboo: band composta dal mastermind, o almeno uno dei due, nonché ascia dei Pretty Maids Ken Hammer e dal vocalist Christoffer Stjerne (H.E.R.O). Colpisce la volontà del duo di virare su una proposta sedotta dall’idea di un crossover che richiama la corrente del New Rock e dell’Alternative da un lato mischiandola con la propria datata e rodata esperienza artistica. Un esperimento riuscito. Basterà un ascolto perché alcune delle composizioni rimangano in mente e riescano a sedurre o incuriosire molti di noi. Si parte con “Flames”, aggressiva e melodica, formata da arrangiamenti moderni e da linee vocali dirette. “Bleeding” sembra stata scritta dai primi The Smashing Pumpkins. “Learning To Breath” possiede una strofa gotica, malinconica, per aprirsi in uno ritornello ai limiti dell’AOR. Uno dei pezzi meglio riusciti del lotto assieme alla semi ballad “Into The Sun” che mi ha riportato alla mente i TNT del periodo ‘My Religion’/ ‘All The Way To The Sun’ (due bellissimi lavori !). Nella cadenzata “Powerless” possiamo apprezzare l’ottimo lavoro alle sei corde di Ken Hammer. Curiosità ben ripagata attorno alla cover di “See You Again” di Wiz Khalifa, aperta in modo acustico e conclusa tramite arrangiamenti moderni che scoprono i lavori dietro al mixer e in produzione sulle linee vocali e sui suoni di tutti gli strumenti coinvolti. Si chiude con il decadente romanticismo in versi e musica di “Daydrean”, echi di 3 Doors Down e Sum 41 inevitabili. I detrattori potrebbero considerare questo esperimento troppo inflazionato e dedicato a un pubblico giovane per via del ricercato crossover con lo stile sviluppatosi negli USA a cavallo del millennio; Le nuove leve potrebbero digerirlo ma definirlo troppo heavy ai propri padiglioni auricolari. Personalmente lo considero un bel frullato d’energia assimilabile in 40 minuti scarsi. Il disco che non ti aspetti, consigliato per la fruibilità della proposta
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