PING: THE CASTLE MASSACRE
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11/07/2006Cinque norvegesi pazzi, ecco cosa sono i Ping: una band assolutamente fuori di testa, situata ad anni luce di distanza da qualsiasi schema musicale preconfezionato, imprevedibili quanto tecnicamente preparati. Il combo risulta formato da onnivori sonori che si cibano, e metabolizzano con straordinaria velocità, ogni genere di rock e di sperimentazione possibile, per poi riutilizzare il tutto nelle loro folli ed instabili canzoni. Un disco, questo "The Castle Massacre", che ingloba e rielabora, come detto precedentemente, un sacco di background musicali per ottenere come prodotto finito quindici tracce assolutamente originali e destabilizzanti: unico comune denominatore nel platter è l'umorismo, che parte dall'artwork strano e pseudo campagnolo fino ad arrivare ai titoli delle song ed ai testi, alcuni assolutamente malati. L'unico difetto che si può riscontrare in un disco così anomalo ed irriverente è il fatto che la band, saltando da un genere all'altro, possa rischiare di non possedere un trademark facilmente riconoscibile: in questo caso non succede perchè ci sono alcuni punti (come ad esempio il modo di cantare di Jorgen Greiner) che fanno da filo conduttore fra una canzone e l'altra, rendendo il risultato un disco nel vero senso del termine e non una mera accozzaglia di esperimenti. Nelle quindici tracce c'è comunque modo di perdersi tra ritmi da discoteca anni '70 ("Comeoneverybody"), veri e propri deliri (vedi l'opener e la schizzata "Konstantinopel") e pezzi più progressivi ("The Skating Hall"): il mio consiglio è di mettervi comodi all'ascolto per poter apprezzare una band tanto strana quanto intelligente.
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