LONELY ROBOT: Please Come Home
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11/04/2015John Mitchell è sul piano artistico un irrequieto. Le sue varie incarnazioni in band come Arena, It Bites, Kino, e le frequenti apparizioni come ospite e/o in collaborazioni esterne in varie band e progetti ne fanno un artista che non trova mai pace a livello creativo. Ora i Lonely Robot, sua creatura che esordisce con questo 'Please Come Home', album dalle tinte progressive, ma che si lascia apprezzare in particolare per le melodie cangianti e gli arrangiamenti d'alta scuola. Lavoro di facile presa, anche se continua a crescere con gli ascolti dato che le sfumature sono notevoli. Architettato con abilità, equilibrato in ogni sua parte, sorprende sia ascoltato nel suo insieme, sia estrapolando brani a caso. Segno che la qualità delle composizioni è di livello molto alto. La classe innata di John non si ferma però al songwriting: per l'occasione imbraccia tutti gli strumenti, tranne che per la sezione ritmica guidata da due super interpreti come Craig Blundell e Nick Beggs, e tira fuori un gran lavoro anche sul piano esecutivo. Non potevano non mancare ospiti di rilievo come Heather Findlay con la quale Mitchell duetta nell'emozionante "Why Do We Stay", come Steve Hogarth dei Marillion, o Nick Kershaw, che vanno a completare un'opera che ci ha entusiasmato sotto ogni aspetto. Tutto sommato è un disco che potrà piacere a chiunque al di là dei generi preferiti, e questa è un'ulteriore virtù tipica dei dischi nati sotto una buona, luminosa stella.
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Jan 6
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