BEAST IN BLACK: Berserker
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20/11/2017A meno di un anno dall'uscita di 'Bringer Of Pain', l'ex leader tecnico dei Battle Beast, Anton Kabanen, arriva sul mercato discografico con la sua nuova creatura messa in piedi all'indomani dall'allontanamento dal combo finnico a causa delle divergenze artistiche con gli altri membri. Ed i fatti sembrano dargli ragione visto che 'Berseker' supera assai nettamente il confronto con la band capitanata da Noora Louhimo con una manciata di canzoni ricche di intensità e furore metallico, caratteristiche che invece sembrano latitare nell'ultima fatica dei Battle Beast troppo impegnati nello sviluppo di più morbide atmosfere (a volte anche ai confini con il pop) assai distanti dai loro primi lavori. Con i Beast In Black Anton si cimenta in un metal i cui rimandi agli esponenti storici sono molto evidenti: Judas Priest, Accept, Manowar (per quella fortissima componente epica espressa in un brano da cantare a squarciagola come "Blood Of A Lion") sono le principali fonti di influenze, ma il sound (un po' come nei Battle Beast) è corredato da tastiere e synth che ne amplificano l'aspetto melodico e pomposo mantenendo comunque l'indole battagliera. Senza trascurare l'apporto della sezione ritmica, che vanta comunque una significativa esperienza a tutela di precisione e forza esecutiva (tellurico il drumming nella trasheggiante "Zodd The Immortal"), la parte del leone viene compiuta dal vocalist Yannis Papadopulos, noto per la sua attuale militanza nei Wardrum, bravissimo nella modulazione di tonalità e registri vocali in base allo sviluppo delle canzoni mostrando anche un ottimo uso del falsetto come nella splendida "Blind And Frozen" dai chiari riferimenti Nightwish periodo Tarja. Non mancano i momenti più disimpegnati, per non dire tamarri: ne fa parte la bizzarra "Crazy, Mad, Insane" dalla base synth-pop su cui vengono innestati i chitarroni di Kabanen/Heikkinen. Di elevata fattura il lavoro di Anton (ben coadiuvato dall'altro chitarrista), frutto di uno stile peculiare in cui talento e gusto melodico viaggiano a braccetto e la produzione dai suoni decisamente roboanti esalta al massimo il piglio fortemente metallico dei brani come è giusto che avvenga nella creazione di album di questa fattispecie. Certo è che l'originalità non è il tratto distintivo di 'Berseker', ma carattere, impatto, divertimento, tecnica ne troverete a volontà, oltre a una dose di sana cafonaggine e una passione davvero fortissima: tutta manna dal cielo per gli amanti del power metal.
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