PENSÉES NOCTURNES: VACUUM
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13/05/2009Una regola del buon recensore, vuole che ci si documenti un po’ ovunque, prima di buttar giù ciò che si pensa di un disco. Come spesso mi accade, l’ho fatto: e nuovamente, senza alcuna sorpresa per il sottoscritto, mi sono imbattuto in una situazione tipo, già capitatami altre volte. Ancora non riesco a capacitarmi del fatto di come molti metallari sparsi nel mondo, riescano il più delle volte, a stupirsi per delle cose davvero normali ormai, nel panorama metal. Estremo o non che dir si voglia. Eppure basta pescare con nemmeno tanta fatica, nel repertorio di Mr. Doctor per poter ascoltare l’eccellenza, nonché la massima espressione di musica classica e sonorità heavy. Cos’è? Non siete d’accordo? Siete liberi di chiudere questa pagina, ma sappiate che se al giorno d’oggi, c’è ancora chi rimane stranamente stupito per un artista che fonde elementi classici con il black metal, beh: direi che non ci siamo proprio. Eppure il popolo metal, è altresì conosciuto per le sue larghe vedute in ambito, così come per essere fortemente conservatore quando serve. Il caso volle però, che in questo contesto, tutti sono d’accordo, e il signor Vaerohn, riesce a “zittire tutti”, in quanto fiero portatore della bandiera del black metal contaminato. Cosa dire? Non è un fatto che questo genere di proposte non mi dicano niente a priori: so essere oggettivo, e un disco con sei tracce che vanno dal quarto d’ora ai dieci minuti in effetti possono, anzi, stancano a tutti. Vaerohn fonde, precisamente, la musica di Chopin con le sue laceranti bordate di depressive-black metal. Il suo cantato è di uno straziante inconfondibile, puro trademark di questa nuova “scuola”. Mi sono accorto, tra l’altro, di una cosa semplicissima: il Nostro, non IBRIDA ma PONE ad ogni CHIUSURA di un suo brano, un estratto del Maestro sopra citato. Il che è diverso, molto diverso. A questo punto posso citare in giudizio anche i nostri Fleshgod Apocalypse? Anche loro, a quanto stanno le cose, hanno fuso classica e brutal death? Benissimo! In "Coups de Bleus" ci stava quasi riuscendo. Ma ho detto quasi…purtroppo: e non basta la bordata posta quasi sul finale di "Epitaphe" (questa, a dir la verità, ben riuscita) per risollevare le sorti di questo 'Vacuum'.
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