PARIS: 50/50
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27/03/2021Torna dopo ben otto anni il progetto Paris. Questa volta l’album è stato prodotto da Steve Newman (nel primo capitolo fu Ale Del Vecchio a seguire il progetto), e l’influenza del polistrumentista inglese si sente notevolmente, quasi addirittura a chiedersi se veramente questo sia un disco dei Paris o sia la sua nuova fatica a titolo Newman. Sostanzialmente il disco è piu’ guitar-oriented rispetto all’esordio con suoni non proprio brillantissimi (il solito limite di budget avrà influito sicuramente), con la tastiera lasciata leggermente in secondo piano. Sufficiente il lavoro di scrittura del disco che sicuramente non fa gridare al miracolo, ma che trova in due tre canzoni la la sua massima espressione, in particolar modo il chorus di “Touch Me” e’ stato molto apprezzato dallo scrivente. Buona la aoreggiante “Can’t Get You Out Of My Mind”, classico 4/4 anni ottanta e “Surrender”, che sicuramente fanno salire le quotazione del disco che vede ospite su un pezzo anche il grande Robert Sall. Per tirare le somme abbiamo un disco diverso dal primo, che quasi sicuramente cadrà nel dimenticatoio in quanto non spicca certo per originalità, ma gli aoster piu’ incalliti potrebbero apprezzare, nello specifico i fan di Steve Newman.
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