PAL: Prime
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09/01/2018Originalità pari a zero per il nome dato a questo nuovo progetto (si, capisco che sono le iniziali del trio Pettersson/Andersson/Ljunggren, ma “suona molto male”), come purtroppo è misera l’originalità del sound offerto da questo disco. Suoni troppo plasticosi che sanno di sentito e risentito vanno ad inficiare sul risultato finale del lavoro. Tanto per fare un esempio, il sound ricorda molto da vicino quello del debutto dei Code Red dello scorso anno (seppur quest’ultimo progetto aveva un songwriting superiore), e qualcosa degli Houston seppur con chitarre più presenti. Lasciamo da parte queste note negative e passiamo al lato positivo del disco in quanto il cantante sicuramente merita, alcuni assoli suonano molto melodici e sono ben eseguiti, alcun pezzi come la power ballad “What We Have Could Be” meritano sicuramente molti ascolti in quanto molto bella e ottimamente arrangiata. Verrebbe da dire che, se avessero messo un po' piu’ del loro in questo progetto, PAL avrebbe potuto riscuotere più del dovuto, mentre ho la non vaga sensazione che possa finire in fretta nel dimenticatoio.
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