PAGAN'S MIND: INFINITY DIVINE
data
05/11/2004Dopo l'ottimo successo di pubblico di "Celestial Entrance", la LMP fa uscire una versione 2004 del debut album dei norvegesi Pagan's Mind: questo "Infinity Divine" non è quindi una vera e propria nuova uscita, ma una revisione del disco del 2000 con l'aggiunta di due bonus track di cui parleremo nel proseguo della recensione. Alle orecchie dell'ascoltatore questa new version di "Infinity Divine" si presenta molto più accattivante, con un suono più pulito e potente ed un mixaggio nettamente superiore a quello originale: questi accorgimenti hanno elevato il disco di qualità, visto che la versione originale peccava, purtroppo molto, su questi fronti. Ma veniamo alla descrizione di ciò che vi aspetta mettendo il disco nel lettore: bene, levatevi subito dalla mente gli stereotipi del genere progressive metal; non troverete Dream Theater nè Symphony X nelle piege musicali di "Infinity Divine". Il gruppo norvegese attira a sè le componenti più disparate del metal: forti dosi di elettronica , tastiere dal sound "alieno", assalti ritmici tipici del thrash, divagazioni melodiche, voci filtrate; tutto ciò per dare una propria e chiara impronta alle canzoni, in modo che il "made in Pagan's Mind" sia riconoscibile da tutti. Consigliarvi una o più canzoni all'interno di questo cd è impresa quantomai ardua: per un motivo o per l'altro tutte le tracce sono degne di menzione; anche l'intro "Prelude To Paganism", che ricrea nel suo minuto scarso l'atmosfera di un film culto quale Blade Runner, merita di essere citata come del resto la conclusiva "A New Beginning", che fa calare il sipario in modo egregio su un cd di classe superiore. Le due bonus track aggiunte a questo "Infinity Divine" sono la versione 2004 di "Embracing Fear" e la cover di "At The Gates" del mito King Diamond: entrambe le tracce sono ben realizzate e risultano una gustosa aggiunta al prodotto completo, come del resto è la copertina che risulta veramente molto bella ed accattivante.
Commenti