VALGRIND: Condemnation
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22/08/2020Storia travagliata quella dei death metaller Valgrind, formati da Massimiliano Elia addirittura nel 1996, ma giunti all'esordio su full length (dopo una manciata di demo ed un ep nel 2002) solo nel 2012. In questo quarto disco la band continua il suo devastante percorso evolutivo, proponendoci un death metal urgente, feroce e brutale, che rivela tutto l'amore per Morbid Angel ed Incantation nel proprio rifferama. Il gruppo, però, non disdegna mai varietà ed un pizzico di "melodia" (anche grazie agli splendidi assoli), sempre presenti tra i riff trivellanti, lanciati a rotta di collo e sorretti da deflagranti blast beat ("The Curse Of Pegasus Spawn"), e i mortiferi rallentamenti carichi di groove ("Entangled In A World Below"). Il gruppo presenta pezzi veramente ottimi (oltre alle magnifiche tracce sopra menzionate sono da citare la splendida title track e "Divination - Marked By The Unknown), alternati ad altri comunque buoni ("Eater Of Hearts", "Furies"), tenendo ben lontana noia e mediocrità dai 39 minuti del disco, anche grazie ad una prova strumentale variegata e di alto livello tecnico. La ciliegina sulla torta è rappresentata anche da altri due fattori: la splendida produzione di Damian Herring, che valorizza ogni singolo strumento (risultando moderna, ma nel contempo mai plasticosa), e il bellissimo growl di Daniele Lupidi (anche al basso), che ricorda spesso il grande Piotr dei Vader. Se amate il genere, dategli assolutamente un'occasione: gran disco!
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