november's doom: Into Night's Requiem Infernal
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16/09/2009Gioia per le mie orecchie. Riecco i November's Doom con il nuovo 'Into Night's Requiem Infernal' ultima fatica in studio per il gruppo dell'Illinois. Come sempre il gruppo ha abituato i suoi fans in tutti questi anni, non vi è un solo ed unico termine per descrivere lo "stile" musicale mutevole dei nostri: anche in questo caso possiamo difatti trovare parti riconducibili allo stoner, death metal e addirittura parti psichedeliche. Sempre con una certa vena di umiltà che non guasta mai, i November's Doom hanno tirato fuori dal cappello un lotto di canzoni dinamiche, vive, possenti e con un gusto personale per le melodie senza nulla togliere all'aggressività di certe soluzioni. Insomma, ce n'è veramente per soddisfare un po' tutti i fans dell'estremo. Alcuni li hanno definiti semplicemente suonare una sorta di death metal lento, definizione che non mi sembra lontana dalla realtà, giacché (per lo meno in questi ultimi anni) il chliché tipico del doom metal è difficile da trovare, ma nomenclatura a parte, con un album così, curato in ogni dettaglio (bookleto compreso ovviamente) è difficile trovare qualcosa da ridire. Addirittura nel momento più psichedelico, ossia "The Fifth Day Of March" il gruppo di Paul Kuhr riesce a trovare un'energia granitica incredibile, pur parafrasando lo stile dei Tiamat (e quindi, alla lunga, dei Pink Floyd). Aggiungendo che penso si possa affermare che la longevità dell'album stesso (ossia quanto tempo passerà dal primo ascolto fino al dimenticatoio) sia veramente lunga. Buon ascolto
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