THE MORNINGSIDE: MOVING CROSSCURRENT OF TIME
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12/02/2010Paradise Lost e Katatonia i suoi precettori, anche se "Moving Crosscurrent Of Time" sa essere in parte personale. Ancora death/doom, quindi, per i The Morningside, band russa alle prese con il suo secondo album. Un disco che guarda si con intensità ai padri del genere, ma che prova ad andare oltre tramite una maggiore insistenza melodica, assoli frequenti e lunghi, ed uno screaming che definire tipicamente black non è certo una licenza poetica. Composizioni più fluide e qualche armonizzazione in più rendono i brani assimilabili fin dal primo impatto, ed è proprio il lavoro in fase solista della sei corde a renderle tali, graffiante e preciso come quanto ispirato. Ci sono tutti i motivi per credere che i The Morningside abbiamo superato la prova della maturità, anche se una maggiore concretezza non dispiacerebbe: quando si va di ambient e di accenni new wave come nell'intro e nella coda finale la banalità si manifesta in tutta la sua baldanzosa inefficacia. Un buon disco alla fine, appetibile per chi apprezza nello specifico lo stile, meno per chi lo subisce di riflesso. Di sicuro ci sono tutte le premesse per credere che il prossimo giro possa essere quello della loro definitiva consacrazione.
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