NO HOT ASHES: No Hot Ashes
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18/04/2018Belfast, Irlanda del Nord. Metà anni '80, circa. Classico caso di una band promettente, con un futuro a portata di mano, che si sfalda ancora prima di cominciare, prima che il disco d'esordio vedesse la luce a causa delle solite sfighe, dei malumori, delle incomprensioni, delle persone sbagliate incontrate nel momento sbagliato. Ben 35 anni dopo quel sogno si materializza finalmente, e 'No Hot Ashes' trova la porta di casa di mamma Frontiers aperta: reunion qualche anno fa, e poi il tuffo in quel passato con il disco d'esordio dove AOR ottantiano e hard melodico britannico si rincorrono di continuo. Ottimi brani (con un paio di episodi minori), buona tecnica ed una voce che non passa certo inosservata come quella di Eamonn Nancarrow, in grado di raggiungere vette molte alte e di prendere i brani per mano e condurli verso dimensioni emotive sincere e concrete. Forse il buon Eamonn non raggiunge gli stessi risultati nei passaggi più bassi, ma in suo soccorso arrivano il mestiere e la professionalità che cementano momenti e brani nel migliore dei modi. Non possiamo scrivere bene della produzione dato che i suoni risultano troppo ovattati, nel complesso però ci troviamo davanti un lavoro onesto, potenzialmente importante, che non farà fatica a trovare posto nella discoteca degli amanti del genere.
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