BLACK ANVIL: As Was
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17/02/2017Quanto è bello rimanere spiazzati, essere felici di aver ascoltato un album che, alla sola lettura del genere proposto, il sottoscritto avrebbe preferito bere una birra in compagnia di un sordomuto pur di non scrivere una recensione. Non che il black thrash mi sia antipatico, ma è un connubio che storicamente non ha quasi mai generato grandi opere, e che spesso non fa brillare l'anima di nessuno dei due generi. E allora perchè stavolta siamo contenti? Semplice, perchè gli statunitensi Black Anvil con questo nuovo 'As Was' escono dagli schemi, danno una svolta fenomenale al loro stile, puntando su melodie avvolgenti e dai tratti epici e fortemente evocativi. Già la copertina, che richiama simboli esoterici, anticipa questa svolta, ma mai avremmo immaginato fosse così emotivamente esplosiva. Il quartetto in passato ha sempre tirato fuori produzioni molto buone, e nonostante non abbia mai disdegnato rallentamenti armonici, erano comunque chitarre e ritmiche furiose a dettar legge. Stavolta, invece, le posizioni si sono invertite. La title track vi schiarirà le idee già al primo ascolto, col suo incedere malinconico, ma sinistro, morbido, ma aggressivo, in perfetto equilibrio tra metal classicamente estremo e atmosfere epiche, cariche di piacevole oscura melodia. Ogni brano esplode nei break melodici, tranne la quarta “Nothing” che vive di gloria su di un riff a dir poco perfetto. Nella successiva “As An Elder Learned Anew”, invece, le cose si invertono e dopo l'avvio di normale amministrazione, ci troviamo di fronte ad uno dei passaggi più inebrianti del disco. Ultima nota di merito per la conclusiva “Ultra”, un vero inno all'oscuro Signore, richiamato a gran voce nel finale con ripetute frasi in latino, sussurrate tra le strofe “He is, part of me, he is none to see, he is, all of me”, poco spazio all'interpretazione, insomma. Spesso durante l'ascolto mi è venuto in mente quel capolavoro che fù 'Kiss The Goat' dei Lord Belial, soprattutto per le parti black metal, tanto per capire su che livelli siamo. Questo è il loro quarto disco e il terzo per Relapse; l'etichetta americana dovrebbe investire molto di più su questa grandiosa band, poichè questo è un disco che dà letteralmente ossigeno ad un genere in asfissia.
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