MILES, JAY: 9 HOURS
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21/04/2005Tra le tante big release annunciate per il 2005 (davvero un sacco, e sin qui tutte promosse), grosso richiamo aveva avuto, senza dubbio, il nuovo studio album di Jay Miles, artista svizzero che, con il proprio album "Steamtrain" (uscito agli inizi degli anni novanta), conobbe un buon successo commerciale nel vecchio continente, cosa poi non ripetutasi invece sul suolo americano. Dopo anni passati tra collaborazioni ed impegni vari nell'ambiente musicale, Jay torna alla carica con un album nuovo di zecca, accompagnato da alcuni imprescindibili nomi della scena musicale internazionale, tra i quali i grandissimi axeman Steve Lukather (Toto tra i tanti altri) e Michael Thompson (Mark Spiro, Phil Collins, ecc.), e condotto dalle sapienti mani del produttore Mike Farrow, vincitore di numerosi riconoscimenti a grandi livelli per il suo operato dietro alla console. Il genere proposto in "9 Hours" è un soffice e delicato AOR tinto di patinate colorazioni westcoast, terreno sul quale Jay si trova particolarmente a suo agio nel dar libera interpretazione alle sue parti vocali, sempre espressive ed emotivamente coinvolgenti. Il tappeto sonoro dei vari brani, avendo appunto a che fare con musicisti di alto calibro esecutivo come quelli enunciati precedentemente, risulta perfettamente curato sotto ogni punto di vista, mettendo in luce una classe negli arrangiamenti ed un gusto sonoro assolutamente di prim'ordine. Tanti sono i riferimenti stilistici che si possono affiancare al dischetto in questione, dagli AOR di "Dreaming Of L.A." al grandissimo Mr. Mark Spiro, il tutto ripreso e rielaborato in uno stile maggiormente personale, marchiato ed evidenziato grazie all'inconfondibile timbro del meritevole singer europeo. Quello che potrebbe essere l'unico punto debole del cd è la proposta musicale in sé, sicuramente non per tutti ma destinata ad una cerchia particolarmente ricercata di pubblico, cerchia che ovviamente potrebbe allargarsi, in maniera esponenziale, con una promozione adatta a diffondere il lavoro in questione alle lande più alte del music business, cosa che, sono sicuro, farebbe conoscere un successo enorme a quanto proposto dal bravissimo Jay Miles nella sua nuova parentesi in studio. Una grande opera, che ha ripagato senza ombra di dubbio tutti i mesi di attesa che ne hanno anticipato l'uscita sul mercato.
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