MICHAEL THOMPSON BAND: Future Past
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18/02/2012Il sig. Thompson non è certo qui a tentare di replicare una pietra miliare dell'AOR come 'How Long' dell'88, non ne ha assolutamente bisogno. E' basilare tuttavia evidenziare immediatamente che questo disco, a livello musicale, è splendido, suonato in maniera sublime (Micheal, con Dan Huff e Slamer è il vero signore della sei corde dell'universo AOR), e composto da fantastiche canzoni, nonché prodotto altrettanto bene. Quindi se c'è, l'inghippo dove sta? E' nel cantante!Larry King ha fornito una prova pazzesca su suoi due capolavori Soleil Moon, ma qui sui toni alti è di difficile digestione, facile il paragone con Moon Cahloun, ma quest'ultimo ne esce vincitore se mettiamo a confronto i due episodi della Michael Thompson Band. La voce di Larry è amena sui toni medi e bassi, veramente profonda ed emozionante, sui toni alti qui sembra più un cantante di hair metal che altro (quasi un Blackie Lawless di 'Crimson Idol', fantastico, ma che c'entra qui?), e alla fine non creano orgasmo soprattutto i pezzi più duri del disco (vedi l'opener "High Times" e la successiva "Can't Be Right"). E' però utile sottolineare che, dopo svariati ascolti, l'orecchio ci fa l'abitudine e si riescono ad apprezzare le sfumature della sua voce (vedi la ballad "Gipsy Road"). A livello compositivo rimane però marchiato a fuoco nella mente dell'ascoltatore tutto lo scorrere del disco, quando si arriva alla fine ci si rimane male, segno che siamo di fronte ad un'opera da togliere il fiato, anche nella riproposizione di "Can't Miss" dal primo episodio. Di grande classe abbiamo tra le altre la conclusiva "Fight For Your Live" e la tirata "Here I Am", la semi ballad "Future Past" dove l'inciso stende chiunque, mentre "Break Me Down" è superba come costruzione con un cartellino giallo per la somiglianza dell'inciso a "Eye In The Sky" di Alan Parson. Ad inizio anno questo disco e quello di Soleil Moon hanno gia' saziato l'appetito dei palati più fini dell'AOR-west coast, due capolavori, Thompson però alla fine ne esce vincitore.
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