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03/04/2022Una delle band doom che per look sembra essere stata catapultata direttamente dagli anni '70 ai giorni nostri. In brevissimo tempo è riuscita ad ottenere grande attenzione da parte del pubblico e lodi sperticate dagli addetti ai lavori, tanto da suscitare l’interesse della Svart Records che li ha messi sotto contratto. Nella loro proposta confluisce un doom rock trasversalmente settantiano talmente cangiante e delicato da sconfinare nel progressive, nel jazz di “Suspended” e nelle ballad dal sapore arabeggiante e mediterraneo come “Orphalese”, ma talvolta, presi da raptus, si scatenano con un punk metal bello tirato come in “Leffotrak” e brani trascinanti come "Dark Horse" e "Rubedo". Il valore aggiunto è la voce cangiante, sinuosa, ammaliante evocativa della sacerdotessa Sara, che cattura nella virale "If You Want Her To Be Taken" e "Serving Him", oltre alle tracce già citate in precedenza. Enigmatico il video che la band ha realizzato per la canzone “Pilgrim” (una delle più belle del disco), ispirato da una danza tipica delle donne algerine che vivono al confine con la Tunisia e che i metallari non avranno difficoltà ad associarla al nostro headbanging. Non vediamo l'ora di saggiarli dal vivo ma se le premesse sono quelle contenute in questo album e nei suoi predecessori non resta che fiondarci ad occhi chiusi ed orecchie spalancate.
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