MEDUZA: UPON THE WORLD
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12/04/2004Secondo lavoro per i Meduza, band metal dal sapore neoclassico che cerca conferme con questo nuovo "Upon The World". Il combo svedese, capitanato dal chitarrista Stefan Berg (ex Laudamus), ci propone nove tracce di metal dalle forti venature neoclassiche, genere che ha fatto le fortune di Mr. Yngwie Malmsteen: è proprio questa l'influenza principale (nonchè grosso limite) che contraddistingue la proposta musicale dei Meduza. Per questa seconda release il gruppo ha due nuovi membri: il cantante Apollo Papathanasio (ex Time Machine) e il tastierista Joakin Floke (ex Elsesphere) che svolgono egregiamente il loro compito tenendo alto il tasso tecnico del gruppo. I problemi sorgono però in fase di valutazione delle nove tracce: le canzoni risultano troppo monotone, pesantemente ancorate ai clichè del genere e non si nota nessun tentativo da parte del gruppo di suonare qualcosa di personale e di osare un pò nella composizione dei brani. Lo spettro di Yngwie aleggia inquietante e minaccioso per tutta la durata del disco, lasciando un pò la presa sulla ballad finale "In Death" che risulta, insieme alla traccia d'apertura "Design For Life", il meglio nel songwriting del combo svedese. In definitiva una band dall'ottimo tasso tecnico, che deve crescere però in modo importante dal punto di vista della composizione dei brani: un consiglio che mi sento di dare è quello di sperimentare nuove soluzioni e non affidarsi a schemi già preconfezionati che, nell'anno di grazia 2004, hanno sinceramente un pò stufato.
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