WOLF HOFFMANN: Headbangers Symphony
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27/07/2016Per gli ascoltatori più attenti il legame tra Wolf Hoffmann e la musica classica non è certo debole. Se vi ricordate in 'Metal Heart', uno dei dischi piu rappresentativi degli Accept (di cui Hoffmann, mente compositiva, e Peter Baltes sono rimasti gli unici fondatori), sono presenti forti richiami in tal senso (il suo guitar solo nella title-track che riprende 'Per Elisa' di Beethoven e in 'Bound To Fail'). 'Headbangers Symphony' porta avanti il discorso intrapreso con 'Classical', primo lavoro solista di Wolf realizzato venti anni fa in cui il riuscito connubio tra metal e musica classica riscosse buoni apprezzamenti quantomeno fra la critica. L'axeman di Magonza rielabora brani famosissimi appartenenti ai più grandi compositori con un certo garbo, ed a differenza di altri artisti della sei corde qui non troverete scale eseguite alla velocità della luce, o acrobazie soliste varie, in questo caso le melodie si integrano in maniera quasi naturale con la struttura del brano. Colpiscono in particolare la forza del riffing in "Night On Bald Mountain" che esalta il mood oscuro degli arrangiamenti orchestrali, l'eleganza e la dolcezza "Je Crois Entendre Encore" e l'approccio aggressivo nella "Symphony N°40", altro gran bel tributo a Beethoven dopo l'iniziale "Scherzo". E' proprio Peter Baltes con il suo inappuntabile basso a sostenere Wolf; è invece il messinese Melo Mafali ad occuparsi delle tastiere mentre le sezioni d'archi sono pertinenza dell'orchestra sinfonica della Repubblica Ceca. Non sono molti gli episodi in cui siamo invogliati all'headbanging (come il titolo potrebbe far trarre in inganno) ma il tutto è suonato con passione in cui Hoffmann senza manie di protagonismo, cerca, riuscendoci in gran parte, di dare il meglio toglienedosi in questo modo una grande soddisfazione, con un unico cruccio, ossia che questa bella realizzazione non potrà essere riprodotta in sede live. Comunqe, per gli amanti del metal neoclassico, 'Headbangers Symphony' è certamente un'occasione da sfruttare in pieno per risollevare il morale precipitato sotto i tacchi dopo le sciagurate performance di esponenti di primo piano di questo genere, come un certo Yngwie Malmsteen giusto per prenderne uno "a caso".
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