KUPRIJ, VITALIJ: GLACIAL INFERNO & REVENGE
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08/03/2007Vitalij Kuprij è un tastierista che non ha certo bisogno di presentazioni, visto il lungo numero di dischi pubblicati sia da solista che con gli Artension. Questo inizio 2007 porta nei nostri stereo ben due lavori del geniale tastierista: "Glacial Inferno" & "Revenge" sono i nomi scelti per i due dischi che vengono pubblicati in bundle dall'iperattiva Lion Music. Non è difficile accostare il nome di Vitalij al metal neoclassico: ed infatti i due dischi, seppur con spirito diverso, vanno ad inserisi, con naturalezza, nel filone del genere sopra menzionato. E' sempre arduo cimentarsi con queste sonorità visto che, in questi anni, son state miriadi le band che hanno percorso questa strada, saturando quindi la scena musicale e, di riflesso, anche le orecchie degli ascoltatori. Con estremo piacere mi trovo a recensire questa doppia uscita che riporta, a mio parere, il metal neoclassico su livelli che non raggiungeva da tempo: la divisione abbastanza netta fra il neoclassico strumentale di "Glacial Inferno" e l' approccio "Malmsteeniano" di "Revenge" fan sì che il tutto risulti più assimilabile ed easy per l'ascoltatore. Partendo da "Glacial Inferno", possiamo dire che il buon Vitalj ci stupisce sfornando un platter di ottima qualità, sia a livello di songwriting che di mera tecnica esecutiva: le traccie scorrono donando all'ascoltatore una notevole carica e l'impressione di essere di fronte ad un prodotto molto curato e studiato per sfruttare al massimo il genere in cui è collocato. Gli arazzi sonori intessuti dalle tastiere di Kuprij sono di rara bellezza, e tutti gli ospiti si muovono in sintonia con lui per donare compattezza e freschezza alle composizioni. Difficile scegliere fra le composizioni proposte dal geniale keyboards-player: tutto "Glacial Inferno" è nato sotto uno stato di grazia ed i 51 minuti di durata scorrono in modo fluido e senza intoppi. Veramente un'ottimo modo per far capire al pubblico che, se un artista è provvisto della giusta ispirazione, nessun genere musicale è troppo saturo per riuscire a creare qualcosa di veramente valido. Passando a "Vitalij Kuprij’s Revenge" possiamo dire che il cast scelto dal pianista ucraino è di sicuro spessore: Joe Lynn Turner, Dougie White, Goran Edman, Apollo Papathanasio, Chris Catena, Shaun Leahy, John Macaluso e Randy Coven sicuramente danno gran spolvero al disco. Musicalmente ci troviamo vicini alle composizioni del Malmsteen degli anni d'oro: un pregevole metal neoclassico incentrato sulle tastiere anzichè sulla sei corde del biondo guitar hero. Il risultato è molto buono anche se devo dire di preferire senza dubbio "Glacial Inferno": tuttavia il platter risulta essere melodicamente accattivante ed in grado di appasionare senza problemi i fans del genere. La produzione di entrambi i cd è molto buona; la cover risulta carina ma nulla più. In definitiva un'accoppiata di prodotti di target medio/alto venduti ad un prezzo molto interessante.
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