IRON MASK: BLACK AS DEATH
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24/12/2011Gli Iron Mask vengono dal Belgio, e questo 'Black As Death' è il loro quarto album (terzo se si considera il debut 'Revenge Is My Name' come un lavoro solista del chitarrista Dushan Petrossi), ed esce oggi a due anni di distanza dal precedente 'Shadow Of The Red Baron'. Il sound che questa band propone è un metal neoclassico di chiaro Malmsteen-style, scritto abbastanza bene ed ottimamente prodotto. E fin qui nulla di eccezionale. Ciò che rende questo album un vero must è la presenza dietro al microfono di tale Mark Boals, che consideriamo uno dei più grandi cantanti al mondo, ed uno che renderebbe grandioso anche il jingle di una casa di pompe funebri. Non relegato in un angolo dall'ego di Malmsteen, o di Andrè Andersen, o dallo strabordare strumentale dei Ring Of Fire, e supportato da un songwriting nettamente più efficace del proprio, Boals riesce a tirare fuori per questo disco una prestazione incredibile. Undici canzoni più intro non eccezionali, ma comunque molto gradevoli, ben suonate dalla band (con il mastermind Dushan Petrossi sugli scudi, ma non dimenticando il grande Mats Olausson alle keys, che è stato con Yngwie per undici lunghi anni), e splendidamente cantate, che fanno l'occhiolino a chi del metal neoclassico apprezza le melodie e la pulizia del suono cristallino, ma mal digerisce i soli troppo ingombranti.
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