MANDRAGORA SCREAM: MADHOUSE
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03/01/2007Goth metal atipico questo dei Mandragora Scream. Non si accoda al carrozzone filoscandinavo, e sfrutta in larga parte la teatralità vecchia maniera e di matrice mittleuropea che tanto ha dato in materia dark-goth nelle scorse decadi. Band toscana al terzo capitolo, "Madhouse" è un concept pensato e scritto da Morgan Lacroix, bella vocalist, che narra di storie di vampiri(tema centrale a quanto pare nella stesura delle sue liriche). A livello sonoro la band si muove su registri differenti avendo bene in mente cosa sia suonare goth metal. Dalla teatralità cui sopra, alla letteratura horror, al metal sinfonico, al dark rock, inscenando un disco quasi cinematografico attraversato da visioni, paure, ed un senso di gelida disperazione. Ma non tutto funzione per il meglio, a dire il vero. Se la prima parte del disco coinvolge - "Dark Lantern" e "Frozen Space", esempio, evocano in maniera differente ed efficace fantasmi ed esistenzialismo - quella finale non riesce ad esprimersi con la disinvoltura dei primi brani. "Silences" rappresenta il punto di partenza di una seconda parte di disco monotona e priva di verve creativa. Strumentalmente, le canzoni si caratterizzano per una struttura più diretta e lineare, perdendo pathos per strada, nonostante qualche buon momento dovuto soprattutto all'espressività di Morgan la quale, però, dovrebbe migliorare la pronuncia in inglese. Alla luce di tutto ciò "Madhouse" risulta essere un lavoro interessante e coraggioso, con una produzione funzionale al genere proposto, ma incompiuto. Un peccato se si pensa alle potenzialità che la band sarebbe in grado di esprimere.
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