LACUNA COIL: Black Anima
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23/10/2019Ricordo ancora quando i Lacuna Coil suonarono al Gods Of Metal del 1999: li conoscevamo in pochissimi, ed erano ancora molto acerbi. Forse pochi avrebbero scommesso su di loro. Eppure, a distanza di 20 anni, con costanza, testardaggine, duro lavoro e un pizzico di "paraculaggine", la band milanese è diventata praticamente l’unica metal band italiana conosciuta e rispettata in tutto il mondo. Questo ‘Black Anima’ non fa che confermare quanto di buono costruito dalla band in questi anni. L’album esalta, come suggerisce il titolo, il lato artistico più oscuro e gotico senza però perdere nulla in godibilità e ascoltabilità. Tutti i brani sono "commerciali" nel senso buono del termine, potenziali hit radiofoniche che possono raggiungere platee ancora più ampie. Gli intrecci e gli scambi vocali di Andrea e Cristina sono come sempre impeccabili e perfettamente bilanciati, mentre l’abilità nel songwriting di Marco Coti Zelati (principale compositore nell’ombra e produttore della band) resta intatta e vivissima. "Layers Of Time", "Reckless", "Under The Surface", "Sword Of Anger" e "Veneficium" sono secondo me le canzoni che si elevano su una media comunque costantemente alta. Dovendo trovare un difetto, ‘Black Anima’ stilisticamente non aggiunge o toglie nulla alle passate produzioni, batte strade già ampiamente percorse e non osa molto. Ma come direbbe il boss della Nutella, “ricetta che piace non si cambia”, e quindi chi se ne frega.
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