MAEL MORDHA: Manannán
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13/08/2010Un ritorno in pompa magna per i guerrieri irlandesi Mael Mordha, una delle vere e proprie icone della scena doom che con questa terza perla regalano ai propri fans un album compatto, ma al tempo stesso altamente avvincente e coinvolgente grazie alla miscela di epicità e malinconia che trasuda da ogni singola nota. Sin dalle prime note l'ascoltatore sarà letteralmente travolto da un'incessante marea di riff creati dal sapiente lavoro alle chitarre di Clince e Lindsay, coadiuvati dalla fiera e potente prestazione vocale di Ó Bogall, e da un suono volutamente moderno ma con frequenti distorsioni cupe, ruvide, ma al tempo stesso cariche di energia. Il gruppo rende il dovuto tributo a Mael Mordha, nome del re che nel 998 A.C. lottò strenuamente contro Re Brian Borù. E chiaramente il gruppo, per stendere le liriche e le tematiche dei propri brani, prende spunto proprio da questi avvenimenti e racconta le gesta di coloro che sacrificarono le proprie vite per appoggiare la nobile causa del proprio re. L'act è riuscito a mantenere salde, mediante l'azzeccato uso di pifferi, tastiere e corna, le proprie radici folk senza rischiare di snaturare il proprio sound ed anzi riuscendo sempre a creare una perfetta alchimia tra parti melodiche e sonorità pesanti e massicce. Per farsene una chiara idea basta ascoltare "Through The Lungs Of The Dead" e "The Doom Of The races Of Eire", una grande song che esprime al meglio ogni singola caratteristica della band. In definitva, un album che ogni amante del doom deve assolutamente possedere, ma che consiglio praticamente a tutti coloro che amano la buona musica, quella per intenderci con la "M" maiuscola.
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