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Swallow The Sun: New Moon

data

23/12/2009
95


Genere: Doom
Etichetta: Spinefarm Records
Distro:
Anno: 2009

Nuova fatica discografica, dopo circa due anni d’assenza, per i finlandesi Swallow The Sun che, come ci avevano abituato, sono riusciti ancora una volta a regalarci un ottimo prodotto basato su ritmi altamente lenti, melodici ma dannatamente accattivanti. Ogni singolo accordo trasuda di riff cadenzati, massicci ma al tempo stesso molto commoventi. Anche l’ascoltatore più disattento non potrà non notare l’ottima prova vocale di Kotamaki che in questo lavoro riesce a raggiungere il suo personale apogeo dando pieno sfoggio delle sue potenzialità riuscendo ad essere tenace, aggressivo e convincente sia nelle linee vocali pulite che in quelle tipicamente growl. Citazione a parte merita il titanico lavoro delle due asce del gruppo che riescono ad incantarci con melodie che, seppur molto lente non risultano mai scontate e noiose e l’ottima prova del tastierista Munter che riesce a tessere degli spettacolari giochi sonori che rendono il tutto realmente speciale. Ma la vera ciliegina sulla torta la offre la sezione ritmica magistralmente guidata dall’ordinata ed elegantissima batteria di Hahto e dal sinuoso, eclettico e geniale basso di Honkonen. In poche parole, ci troviamo di fronte ad un piccolo capolavoro che rappresenta la quintessenza dell’armonia. Con questo lavoro i nostri cari finlandesi sono riusciti a soddisfare anche coloro che non riescono a sopportare le ritmiche metal più lente ed introspettive. Quest’album è come un viaggio allucinante in un mondo dominato da atmosfere cariche all’inverosimile di orrore, morte e sconfitta: le orecchie dell’ascoltare saranno letteralmente invase dalle storie di anime che, dolorosamente, chiedono aiuto per riuscire a trovare una via di fuga, anche se sono ben consapevoli che le loro richieste si perderanno come polvere al vento. Per concludere non resta che fare, nuovamente, i complimenti a questo gruppo per essere riusciti a produrre un album al tempo stesso interessante e convincente; in poche parole questo è un lavoro che dimostra, in maniera definitiva e completa, la piena maturità raggiunta dalla band. Non resta, quindi, che attendere la loro successiva, camaleontica, mutazione.

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