LONG DISTANCE CALLING: LONG DISTANCE CALLING
data
23/02/2011Torna il quintetto strumentale tedesco dei Long Distance Calling proponendoci un album che è il degno successore del precedente 'Avoid The Light', e che quindi punta tutto su brani quasi tutti strumentali, a meno di "Middleville" dove alla voce c'è l'ospite John Bush, infarciti di sonorità post/alternative rock con qualche rimando progressivo. Le sette tracce che compongono questo 'Long Distance Calling' confermano il grande livello del gruppo sia a livello di songwriting, sia di pura interpretazione: ogni brano reca in sé pathos ed energia grazie all'ottimo apporto dei due chitarristi ed alle sonorità aggiunte dal lavoro di Van Bonn. A partire da "The Figrin D'an Boogie" e "Invisible Giants", sino ad arrivare all'ultima "Beyond The Void", si viene catapultati nel mondo di questo interessante gruppo e non resta che farsi ammaliare dalle loro capacità. Come nel disco precedente anche qui l'unica traccia con parti vocali non stona nel contesto tutto strumentale, ed è anch'essa di ottimo livello dimostrando ulteriormente che i Long Distance Calling sono una band a tutto tondo. La prova di John Bush è più che valida e la sua voce si adatta bene alle sonorità forti e potenti del brano. Questo terzo disco, dà un'occasione in più a tutti per poter conoscere questa realtà dal grande spessore artistico, quindi non fatevela scappare, mentre tutti coloro che hanno amato la band sin dai lavori precedenti non potranno non rimanere soddisfatti dell'ennesimo ottimo disco sfornato dal gruppo.
Commenti