DANZY, DANNI: DANZILAND
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27/06/2004Signore e signori, benvenuti nel mondo di Danny Danzi. No, non è una delle solite trovate di qualche pubblicitario senza senno, ma bensì la citazione con cui l'artista americano ci invita ad entrare nel suo universo musicale, fatto di rock e melodia, il tutto confezionato nel più classico stile a stelle e strisce. Un fantasmagorico artwork raffigurante un luogo costituito da torri a forma di amplificatori e chitarre adagiate al suolo a mo' di ponti, fa da cornice ad un cd composto da dodici tracce indissolubilmente legate all'hard melodico di stampo americano, subito paragonabile a quanto già offerto in sede discografica dal proprio connazionale Johnny Lima. Ciò nonostante la proposta musicale di Danzi riesce comunque a ritagliarsi uno stile abbastanza personale ed immediatamente riconoscibile, in particolare per i melodici fraseggi vocali e per gli onnipresenti cori che riempiono sapientemente ogni falda scoperta all'interno delle varie composizioni. Tra le varie tracce che compongono il cd mi sento di segnalare lo stupendo rock-arena di "Eternity", la sostenuta "Wild & Dangerous", la dolce ballad "Time Passes By" ed infine la anthemica "Destiny", una piccola perla costellata da epiche tastiere ottantiane e onnipresenti backing vocals d'impatto. Chiudono infine il cd l'accattivante "All Or Nothing", un vero e proprio tributo agli anni ottanta, ed infine la bonus track "What About Us", destinata esclusivamente al mercato europeo. Traendo le conclusioni non posso esimermi dal dire di essere stato catturato pressoché immediatamente da "Danziland", un album forse non magistrale, ma che saprà sicuramente strappare più di un consenso tra gli estimatori del rock grintoso ed intriso di melodia, ben suonato da musicisti preparati e contorniato da una produzione pulita e gradevole, capace di mettere ben in risalto tutte le migliori caratteristiche del disco. Ma ora basta parlare, le porte di Danziland sono già aperte per attenderci Auguro perciò a tutti voi un felice e divertente soggiorno, nel nome del rock ovviamente.
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