LONG DISTANCE CALLING : Boundless
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12/03/2018Boundless = senza confini, come il sound che i tedeschi hanno saputo creare. Uno stile senza limiti che ci piace definire rock in quanto abbraccia talmente tanti generi che catalogarli tutti renderebbe la recensione l’equivalente di un listino prezzi. Abbandonata la voce (presente nei dischi precedenti), anzichè essere un deterrente è diventato un punto di forza perché attraverso arrangiamenti mirabolanti donano un senso di libertà indescrivibile a parole. L’equivalente del volo di un'aquila in ricognizione su montagne, fiumi, laghi, pianure e deserti; invece di scendere, sale sempre più in alto sfidando le leggi di gravità e scende in picchiata a rischio di far lacrimare gli occhi - "Skydivers". Kraut rock, new wave nell’intro di "In The Clouds", progressive, post rock strumentale con l’aggiunta di fiati e violini - "Like A River". Quando necessario mettono in mostra muscoli tonici e ben delineati, facendo capire che se c’è da pestare non si tirano certo indietro: grandioso il riffing metal nell’opening di “Out There”, meravigliosa l’evoluzione melodica e delicata del prosieguo, in un continuum di saliscendi. Rasenta la perfezione.
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