LONG DISTANCE CALLING: AVOID THE LIGHT
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15/04/2009Era un po' di tempo che non mi capitava un album strumentale che non fosse l'espressione di qualche guitar hero o similare. Questo è accaduto sino a settimana scorsa quando mi è arrivato il promo del nuovo lavoro dei Long Distance Calling: 'Avoid The Light'. Ammetto di non averli sentiti prima che mi giungesse questo promo e quindi mi sono un po' documentato. I Long Distance Calling sono un quintetto tedesco, specificamente della regione di Munster, che ha esordito sulle scene nel 2007 con il precedente 'Satellite Bay'. Caratteristica principale è proprio quella di non avere un vocalist, ma di dedicarsi quasi esclusivamente a brani strumentali. Messo il cd nel lettore dello stereo mi accorgo che non mi trovo di fronte al solito album tutto tecnica e voglia di "farsi belli". Prima cosa che si nota è proprio la capacità di mettere nel songwriting quello che molti gruppi strumentali non riescono a portare: passione e abilità di trasmetterla nelle proprie canzoni. Il disco, che potremmo definire post rock con inflessioni prog, colpisce per la struttura delle canzoni, dove ogni cosa è al suo posto e i brani conquistano l'ascoltatore dall'inizio alla fine senza mai annoiare o risultare ripetitivi (e il brano più corto è di poco sopra i 7 minuti). Per tutta la durata, circa 55 minuti, sono rimasto attaccato allo stereo per apprezzare nel miglior modo possibile questo disco e quando è finito ci sono rimasto un po' male: speravo continuasse ancora tanto mi avevano sorpreso positivamente. Nota particolare la merita anche l'unico brano con qualche strofa cantata, "The Nearing Grave" che alla voce ha l'ospite Jonas Renske. Questo brano dimostra come il gruppo sappia cimentarsi in maniera proficua anche quando ci sono delle parti vocali nel mezzo. In definitiva 'Avoid The Light' è un brano che merita la vostra attenzione e che potrebbe diventare un ottimo compagno delle vostre giornate per i mesi a venire. Da parte mia il prossimo passo è recuperare il disco d'esordio per poter riscoprire il passato di questo gruppo che purtroppo non avevo avuto occasione di poter apprezzare in precedenza.
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