KILLER KINGS: Burn For Love
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15/10/2022Che piacere risentire la voce di Gregory Lynn Hall, un timbro riconoscibile tra mille, che ha avuto il coraggio e le doti per cantare AOR con gli 101South dell’ex Fortune Roger Scott Craig tra il 2000 e il 2009. I Killer Kings nascono dal connubio del singer statunitense e del chitarrista Tristan Avakian, fondatore dei Red Dawn, altro gruppo di culto fautore del classico ‘Never Say Surrender’, datato, purtroppo per loro, 1994. Cosa aspettarsi a distanza di anni da validi artisti che non sono riusciti a divenire tra gli esigui personaggi affermati nel music business che conta? Una prova di coraggio, di orgoglio, colorite qua e là con la classe tipica di chi sa il far proprio ed è consapevole che il proprio contributo alla causa non sarà indispensabile ma resterà come testimonianza ed una tra le innumerevoli prove di un certo valore. La voce di Lynn Hall invecchiando ha preso delle sfumature ala Bob Catley, e , forse consapevoli di ciò, alcuni pezzi hanno più di una nota in comune con gli ultimi Magnum. Vedi la lunga e strutturata “Another Night, Another Fight”, le sfumature epiche di “Do Or Die” e ancora il lento “Two Ships”. Tutte piacevoli seppure non imprescindibili. La partenza è affidata alla diretta title track, al suo lento incidere, fino a risultare calzante con un ritornello molto rock old style, costituito da poche ed essenziali note. Non mancano prevedibili richiami alle band madri, vedi la celebrativa “Phoenix” suggestivo mediatico tra Pomp e puro AOR o il delizioso mid tempo intriso di luci notturne e ricordi da rivivere intitolato “The Pains Of Yesterday”. Buono il lavoro di Alessadro Del Vecchio alle tastiere, nella cura degli arrangiamenti e nella ricerca di un sound soffuso, delicato, caldo, per nulla asettico nel dispensare emozioni. Lontano dall’essere irrinunciabile, rimane un ascolto esortato per gli amanti delle band sopracitate.
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