JEFF PARIS: Wire Up
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05/11/2015Geoffrey Brillhart Leib, alias Jeff Paris, ha alle spalle una lunga carriera di autore di canzoni per artisti di varia estrazione musicale: dalla disco music, al funky e r&b, fino all’hard rock edulcorato degli anni ’80. Il suo talento non è passato inosservato, tanto da essere corteggiato dal mentore Derek Shulman (Polygram Records), ovvero colui che mise sotto contratto Bon Jovi, Cinderella e Kingdom Come. Saranno proprio le eccessive aspettative di Shulman a minare l’exploit di Jeff Paris, nel tentativo di ricalcare il successo planetario dei Bon Jovi, sfruttando la sua scrittura radio friendly, senza tralasciare le sue doti vocali ed il psysique du role. Per rendere il prodotto appetibile fu assemblato un team di lavoro di prim’ordine: Tony Platt (Foreigner, AC/DC, Cheap Trick, ecc.) in qualità di responsabile della produzione, Bob Rock (Aerosmith, Metallica, Motley Crue, Blue Murder, ecc.) al mixing, Gary Moon al basso (turnista nel giro dei Night Ranger), il chitarrista Michael Thompson specializzato nelle sonorità melodiche (Michael Thompson Band, Cher, Joe Cocker e molti altri) ed infine Matt Sorum, celebre per la sua militanza nei The Cult, Guns N’Roses e Velvet Revolver.. Bombastico fino al midollo, ‘Wired Up’ è un album figlio dei suoi tempi, quando i brani di matrice rock (‘Saturday Nite’ e ‘Trial By Fire’) pagavano dazio allo strapotere imposto da ‘You Give A Bad Name’ e ‘Livin’ On A Prayer’ ma Paris non si limita al mero compito. I suoni fanno l’occhiolino ai Loverboy e Foreigner e all’AOR di classe (‘Charmed Life’, la title track, ‘I Can’t Let Go’ ed ‘Illusions’) dei campioni che hanno forgiato il genere: ‘Wired Up’ è una ristampa utile per risvegliare istinti oramai assopiti.
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