HACRIDE: Back to Where You've Never Been
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09/05/2013Il nuovo album del quartetto di Poitiers ci conduce verso strade care anche ai precedenti dischi pubblicati, ma con una maggior consapevolezza di ciò che sanno fare. Lo si nota dai riff delicati dell'opener che riesce a rompere l'iniziale mood molto ragionato, assestando colpi senza fretta, fino ad arrivare a "Strive Ever to More". Come un serpente scappa via su tappeti melodici robusti, capaci di sprigionare una forza interessante che portano inevitabilmente all'headbanging più sfrenato. Peccato per la troppo dispersiva "Synesthesia" che assieme a "To Numb The Pain" non dà maggior rilievo al disco nel suo insieme, anzi contribuisce a disperdere ciò che di ottimo costruiscono gli altri brani, in momenti un po troppo dilatati. Col passare dei minuti il pensiero che matura sempre più è quello orientato verso la scelta degli Hacride di ridefinire la loro proposta rendendola meno compatta, sempre aggressiva, ma meno diretta, e ciò forse vi porterà ad ascoltare con più fatica il disco. Tanti sono i momenti morti su 'Back to Where You've Never Been', un titolo sbagliato a nostro avviso: i francesi ritornano su un territorio irto di ostacoli, da loro stessi creati, e non riescono a uscirne fuori. Nei momenti più rilassati non troviamo modo di apprezzare l'idea di estendersi per così tanto tempo su ricami molto più "soft" e imbevuti dalle tastiere, d'altro canto la voce del nuovo arrivato Luis, in parte riesce a riequilibrare le sorti finali del disco. Probabile che il movente di questa sufficienza, è da ritrovare proprio nel cambio della line-up, che ha visto andar via gli storici Samuel e Olivier. Non un disco da evitare, ma a distanza di quattro anni capiamo i problemi in formazione ma un disco così non ce l'aspettavamo visto che i precedenti lavori erano davvero molto belli.
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