EVIL MASQUERADE: THEATRICAL MADNESS
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06/05/2005Dopo il buon debut "Welcome To The Show" tornano i Danesi Evil Masquerade, alla loro seconda prova con il nuovo "Theatrical Madness". Subito si vede la classe, la capacità del gruppo di stupire e sperimentare, nell'opener "When Satan Calls", brano retto da un tappeto ritmico che sembra far inciampare di continuo l'ascoltatore, studiato apposta nel dettaglio per far capire subito una cosa: non si tratta del solito gruppetto Power senza idee, senza voglia di osare e sperimentare. Gli Evil Masquerade vogliono sfidare i limiti imposti dai grandi, sono i classici bambini fuori controllo. Rifacendosi ad uno stile GammaRay seconda era, ci "buttano lì" orchestrazioni, liriche operistiche, cori a non finire, il tutto condito di chitarre alla continua ricerca del limite tra assolo sperimentale e cacofonia. Un album pretenzioso, difficile, da ascoltare più volte, ma che non manca di dare soddisfazioni, dalla particolarissima title-track, in cui fanno capolino addirittura passaggi di chitarra in stile Brian May, all'imponente "Now When Our Stars Are Fading", brano lento in cui il vocalist esprime una capacità comunicativa decisamente notevole. Tra la goliardia di "Bozo The Clown", la teatralità di "Snow White" (breve brano recitato che fa da intro al successivo), la ritmica sabbatica ed i cori di "Witches Chant", ripresa delle streghe del Macbeth shakespeariano (sì, pare che Macbeth vada di moda, quest'anno), l'unico passo falso dell'album sembrerebbe essere "Other Ways To Babylon", ma un brano piatto su tutto un album si può anche perdonare...
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