LORNA SHORE: Pain Remains
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12/11/2022l Lorna Shore? Una band finita. Questo si sarebbe potuto dire tre anni fa alla luce di 'Immortal', un disco clamoroso che posizionò la band del New Jersey sulla mappa di quelli 'grossi', ma che rischiò di affossarli subito a seguito di ciò che venne fuori in merito al loro ex singer. Il voler pubblicare il disco a tutti i costi con le tracce registrate dal vocalist già silurato, causò scalpore e una buona dose di perdita di stima. Stima, va detto, recuperata con l'ottimo EP '...And I Return To Nothingness', uscito l'anno scorso, dove il nuovo vocalist Will Ramos (un ragazzetto riccioluto che sembra un cartone animato, ma dotato di ugola d'acciaio in grado di vomitare la qualunque in qualsiasi stile extreme metal), aveva avuto modo di dimostrare il proprio valore, al servizio di composizioni solide e perfettamente in linea con quanto dimostrato da 'Immortal'. Le aspettative per 'Pain Remains' erano dunque altissime. Il risultato? Ben oltre le attese, credo di chiunque, detrattori compresi. Il nuovo disco di De Micco e soci non è solo il seguito perfetto di 'Immortal': ne perfeziona qualsiasi aspetto, e ne eleva tutte le qualità, smaltendo ogni peso extra. E' tutto più ordinato, più rifinito, più magniloquente, più drammatico, più melodico. I Lorna Shore sono riusciti a toccare vette altissime per un'opera dagli strati infiniti, da ascoltare e riascoltare per poterne cogliere ogni volta sfumature diverse. Non c'è una traccia fuori posto, dalla già nota "Sun//Eater", a "Cursed To Die" (la "hit" del disco), ma la parte del leone la fa senza dubbio la trilogia finale che dà il titolo al disco e che tratta una tematica importante, la malattia mentale e la depressione, con una sensibilità rara e un range di emozioni che stupisce ad ogni ascolto (ed io, ogni volta che Ramos urla "I finally see, a world without you isn't meant for me", mi commuovo forte). Non credo serva dire altro. In questo momento nessuno sa essere così epico, brutale e trascinante come i Lorna Shore; ci troviamo davanti a un apice di carriera, uno di quelli che fanno svoltare, e l'unica cosa da fare è godersi tutto il godibile. Di domandarsi come cavolo faranno questi ragazzi a rimanere su questi livelli in futuro ce ne sarà tutto il tempo. Fra un po' di anni...
Simone
28/06/2023, 09:11
Recensione perfetta, condivido ogni singola lettera. Visti appena ora dal vivo a Bologna, devastanti, il metallo del futuro