HAAVARD : Haavard
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17/11/2022Havard Jorgensen è artista conosciuto per la lunga militanza con gli Ulver e proprio da quella band, al culmine del periodo più acustico di Kveldssanger il progetto si accosta idealmente. Romantica malinconia, chitarristici fraseggi intervallati da strumenti del folk norvegese. Un cammino dalla tensione emotiva intransigente, un passo sicuro che va oltre l’arpeggio di chitarra e che si arricchisce di passioni. Rada la presenza vocale, utilizzo raffinato del synth a creare un tappeto di suoni su cui l’anima più pagana dell’artista fiorisce. Disco che va oltre i parallelismi con gli Ulver, personalità che porta ad un’evoluzione tra il fantastico e il più terreno sapore di tradizione. Battaglie e poi silenzio, pace di un respiro che mostra un orizzonte di pace, amore che dona serenità ma che non cancella malinconia che lascia riflettere sulla pena provata. Le corde che Haavard pizzica sono le stesse di una sensibilità comune ad un ascoltatore che sa emozionarsi, che guarda ad un concetto di black metal che va nel profondo nell’anima, che non si ferma ai suoni e ai clichè ma che sa dileguarsi alla violenza fine a sé stessa. Disco che continua nel 2022 sulla linea di pensiero degli Ulver del sopra citato Kveldssanger, differenziandosi però, diventando una creatura a sé stante la cui vita viene donata dalla sensibilità di Havard Jorgensen. Manca a tratti un po’ di consistenza al disco, ma è chiaro come la dimensione eterea sia la ricerca principale dell’artista, a cui poco importano altri aspetti.
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