DREAM THEATER: A DRAMATIC TURN OF EVENTS
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01/10/2011E' finalmente uscito uno dei dischi più attesi di questa ultima parte dell'anno: 'A Dramatic Turn Of Events' dei Dream Theater. Uno dei più attesi perché è il primo disco dopo la dipartita traumatica del batterista-fondatore Mike Portnoy. Al suo posto la band ha ingaggiato l'altrettanto affermato Mike Mangini, e torna sul mercato dichiarando apertamente una svolta della band. Veniamo subito al dunque, tanto dei DT si potrebbe parlare per ore, ognuno con la sua opinione spesso in contrasto con tutte le altre. A mio parere 'A Dramatic Turn Of Events' non è un album di svolta, ma più altro uno sguardo al passato per riprenderlo e coniugarlo con le scelte degli ultimi dischi. All'interno del disco, infatti, passiamo dalle melodie in puro stile DT anni '90 come le ballata "This Is The Life", ai ritmi decisamente moderni di "Build Me Up, Break Me Down". Insomma, cercano di miscelare i loro due volti e ci propongono un disco che sa un po' di via di mezzo, di scelta non ben presa sulla strada da percorrere. Per quanto riguarda le performance dei vari componenti c'è da dire che sono un po' altalenanti. James LaBrie appare un po' sottotono, e Rudess a volte troppo virato in certi passaggi sull'elettronica e sul virtuosismo fine a sé stesso. Per quanto riguarda invece Mangini possiamo dire che fa il compitino in modo impeccabile, ma nulla di più. Anche se a sua discolpa c'è di non aver potuto minimamente partecipare al songwriting del disco, cosa che invece dovrebbe accadere da adesso in poi. In definitiva, le tracce sono tutte abbastanza valide e a volte anche più che buone come "Breaking All Illusions", ma peccano forse di non avere al loro interno momenti che sappiano veramente catalizzare l'ascoltatore. Si corre il rischio che al termine dell'ascolto il commento sia del tipo "un buon disco", per poi però metterlo in fretta nel dimenticatoio. Per la vera svolta, se ci sarà, non ci resta che aspettare il prossimo disco.
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