SHAKE CITY: SHAKE CITY

Tra le varie proposte ripescate dalla neonata Eonian Records, una formazione senza dubbio interessante è quella degli statunitensi Shake City: il proprio destino musicale, infatti, si incrociò a più riprese con quello dei ben più noti Warrant, partendo dalla militanza del singer Adam Shore all'interno della stessa band (prima della firma con la Columbia, che sancì l'ingresso del nuovo frontman Jani Lane), ed arrivando alla presenza di Erik Turner in qualità di produttore del disco ivi recensito, attività divisa a metà con un altro nome di risalto della classica scena hard-rock quale quello di Tommy Thayer (Black N' Blue). Non è quindi un caso che il sound degli Shake City risulti impregnato dello stile sonoro caro proprio alle due bands sopracitate, una sensazione di revamping che trova un'ulteriore conferma nel coinvolgimento del già citato Lane in fase di songwriting della briosa "Game Of War", traccia solare e brillante che non avrebbe senza dubbio sfigurato all'interno della tracklist del platinato 'Cherry Pie' dei più fortunati "cugini". Ma è la qualità generale del disco a convincere prima di tutti gli altri discorsi accessori, mettendo in mostra innanzitutto un gruppo dalle spiccate attitudini compositive, le quali avrebbero senza dubbio incontrato i favori di gran parte dei fans della scena dell'epoca se solo supportati da una etichetta vogliosa di investire qualche denaro sulla band d'oltreoceano. 'Shake City' è quindi una piccola gemma riscoperta negli infiniti archivi delle produzioni mai venute alla luce, un lavoro che ha fino ad ora dovuto attendere il proprio piccolo momento di gloria arrivato grazie all'interesse della intelligente Eonian Records. Davvero una bella mossa, soprattutto per la gioia di tutti i fans di nomi Warrant e gruppi limitrofi.