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12/02/2014Non sono male questi ragazzi svedesi che hanno creato una specie di omaggio al meglio del prog\death delle loro parti, dagli Edge Of Sanity agli Opeth, con momenti melodici stile Dark Tranquillity e quanto sia lecito aspettarsi da un disco del genere. Non viene raccontato nulla di nuovo, qui si omaggia e basta, infatti i brani hanno essenzialmente la struttura di un pezzo metà anni Novanta di At The Gates e Edge Of Sanity, che poi evolve nelle atmosfere decadenti degli Opeth, sottolineati da un riconoscibile lavoro di tastiere e arpeggi clean. In poche parole è un tutto Dan Swano vs Michael Akerfeldt, no scherziamo, ci sono momenti interessanti come le potenti dinamiche in "In Hours Of Despair", o la violentissima "Severance". Bisogna citare per dovere di cronaca anche la lunghissima "Sundown" che chiude 'Wither', pezzo intensissimo e malinconico, che evolve in un tappeto di arpeggi e tastiere molto opethiani. Gradevole e niente più. Ma non ignoratelo.
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