TUPLE: Welcome To Hell
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15/06/2021Piacevole scoperta questo 'Welcome to Hell' – immagine di copertina con un nonnetto con l’ombrello che ci accoglie all’inferno, chiaro esempio di come le apparenze possano ingannare, e che naturalmente (anche) un disco non si giudichi dalla copertina. E’ il secondo lavoro di Tuple dopo il solido 'Wooden Box', e non potevamo che ben accogliere questo nuovo album. Il disco è ben suonato, undici tracce che scorrono piacevoli senza sbavature, e la soglia di attenzione rimane alta grazie ad songwriting eccellente, oserei dire old-school. La voce del finnico Tommi “Tuple” Salmela è particolare, registro molto alto, non troppo potente, esprime una dolcezza che ben si sposa con l'AOR. Ben evidenti le influenze di Journey, Kansas, Uriah Heep, Boston, che danno quel sapore melodico e ben definito ai circa 50 minuti del lavoro. Con "Stay" raggiungiamo i massimi livelli del disco, chorus molto orecchiabili e finalmente piacevoli, la penna di Riitis si fa apprezzare per gli ottimi arrangiamenti, e già il brano vale il prezzo del biglietto per il viaggio verso “the Hell”. Special guest star di livello, infatti troviamo Noora Louhimo dei Battle Beats che duetta con Tuple in "Survive", pezzo sornione e ruffiano, e Tony Kakko dei Sonata Arctica ai cori. Il lavoro forse ha bisogno di più ascolti per essere apprezzato a pieno dato che diversi passaggi non sono scontati, o troppo orecchiabili, ma ponendo un po' di attenzione allo scorrere delle note e delle tracce non si può non rimanere certo indifferenti, anzi si apprezza sempre piu il lavoro di Tuple, mixato egregiamente da Tolsa.
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