NADJA: Luminous Rot
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17/06/2021Jesus and Mary Chain + Suicide + Godflesh + Big Black, messo in questi termini il sound risultante potrebbe sembrare veramente molto interessante, ma prima di gridare al miracolo bisogna mettere i puntini sulle ypsilon. I generi musicali che le band di cui sopra hanno creato sono stati dei veri e propri spartiacque e pietre miliari con cui paragonarsi, ma attenti a non abusarne; la freddezza tipica della drum machine dei Godflesh, le chitarre sature di feedback dei Jesus And Mary Chain, i riverberi ciclici dei Suicide ed il noise dei Big Black di Steve Albini vanno bene finchè il tutto non va in loop o come si definisce oggi: drone, l’eccessiva ripetitività degli stessi patterns porta alla narcosi/saturazione e quindi alla noia, a meno che non si è sotto effetto di sostanze chimiche. E’ questo il pregio/difetto ed il limite dei Nadja, formazione americana che dal 2003 ci ha letteralmente sommersi di pubblicazioni (ben ventiquattro sulla lunga distanza ed altrettanti tra split, EP e live) di shoegaze/ambient noise doom e non potevano che finire tra le grinfie della Southern Lord (di Stephen O’Malley e Greg Anderson, campioni del mondo di drone con i Sunn o)))), da sempre casa di sperimentatori folli. Per chi ha voglia di osare e perdersi.
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