DEATHSTARS: TERMINATION BLISS
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25/01/2006Dopo che i The Kovenant sembrano essersi persi per strada (“SETI”, discendente del favoloso “Animatronic”, si è rivelato solo discreto, e da allora non si hanno molte notizie del duo norvegese), Nuclear Blast ha pensato bene di trovare un surrogato sostitutivo negli svedesi Deathstars, che si fecero notare nel 2003 con il sufficiente “Synthetic Generation”. “Termination Bliss” è la nuova fatica del quartetto nordico, a quanto pare sinceramente convinto della bontà del lavoro svolto; ora, non so se tra gli obiettivi dei nostri ci sia, tra gli altri, quello di usurpare il trono che fu dei Rammstein ma fin dall’opener “Tongues” e la successiva “Blitzkrieg” la sensazione di deja-vu è impellente e palese. Sembra davvero di stare ascoltando degli outtakes di “Sehnsucht” o “Mutter”, complice anche la voce totalmente Lindemanniana di Whiplasher Bernadotte (scarsa fantasia anche con i nickname; i The Kovenant seppero fare di meglio) e le chitarre quadrate e ben rifinite che costituiscono lo scheletro base dei pezzi. Il difetto, assolutamente non trascurabile, di “Termination Bliss” è in sostanza questo: se non copiano i Rammstein, non riescono a tirare fuori dal cilindro cose quantomeno interessanti, se si escludono brani veramente maiuscoli come “Play God”, “Virtue To Vice” o la conclusiva title-track, e però converrete con me che tre su undici sono pochini, soprattutto quando il resto è davvero poco significativo. Passo falso? Band enormemente pompata e sopravvalutata? Mistero, ma al tempo presente i Deathstars falliscono e non raggiungono la sufficienza. Spero solo di non cambiare idea sul disco fra una manciata di anni, farei una figuraccia.
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