The Interbeing: Edge of The Obscure
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02/06/2011Prima prova in studio per i danesi The Interbeing. Le strutture delle song sono abbastanza semplici, costruite intorno a riff di chitarra molto incisivi, strofe con voce graffiata e ritornelli molto orecchiabili in perfetto cantato pulito. La mistura creata non brilla sicuramente di originalità, ma nel complesso il lavoro adempie al suo dovere: "Pulse Within The Paradox" è un brano introdotto con un interessante riff di chitarra che ben supporterà tutte le parti ritmiche del brano. La voce riesce a creare il giusto pathos aiutata da una buona equalizzazione in fase di mixaggio. "Tongue Of The Soiled" non si discosta dalle caratteristiche già citate, ma le linee vocali percorrono sentieri sonori diversi riuscendo a creare parti abbastanza originali senza cadere nel banale. La sezione ritmica è davvero devastante, infatti ogni stacco è perfettamente realizzato: in "Field Of Grey" è ben evidente l’ottimo lavoro fatto in fase di registrazione, e le tastiere riescono a dare maggiore respiro melodico al ritornello del brano. I brani successivi non mostrano cali di qualità, ma le caratteristiche principali rimangono invariate, ed alla lunga tutto ciò può stancare perché la troppa omogeneità tra i brani induce quache sbadiglio rendendo difficoltoso l’ascolto totale del cd. Le tastiere non sono sempre ben evidenti, tutto ciò è soltanto un bene per i danesi perché avrebbero potuto creare seri danni alla sezione ritmica, provocando un ammorbidimento delle parti di chitarra annullando l'incisività delle stesse. Come debutto siamo ad un ottimo livello, sicuramente da migliorare è la versatilità delle composizioni, e questo non vuol dire stravolgere il proprio genere, ma creare una certa diversità tra le ritmiche proposte rendendo i brani meno simili tra essi.
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