DEATHSTARS: The Perfect Cult
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16/07/2014Ci hanno fatto aspettare quattro anni, ma ne è valsa la pena? Sinceramente non siamo in grado di dare una risposta che possa andar bene per tutti, dato che gli svedesi hanno deciso, in questa sede, un rimescolamento, sia pure parziale, delle carte in tavola. Non che i maestri dell'industrial glam siano diventati degli sfigatissimi minimal-indie, però questo album ha un suono così diverso dagli altri, soprattutto dall'ottimo 'Night Electric Night', che ci sentiamo di consigliare ai metallari presenti di rivolgersi altrove, o almeno a non rompere quando scopriranno che di metal c'è davvero poco in questo disco, che ha sterzato decisamente verso il goth, citando abbondantemente 69 eyes ma anche Sisters Of Mercy e Fields Of The Nephilim. Un album che risplende di una fredda oscurità, spesso uguale a se stesso, ricco di una seduttività ottantiana che sentiamo tutta in "All The Devil's Toys" e nel delirante synth-goth di "Bodies. Potremmo ritenerlo come un abbandono definitivo alla violenza più estrema a favore di sonorità più soft, un tradimento, oppure apprezzare questa nuova deriva elettronica, così retrò e stilosa, così Laibach, così Alien Sex Fiend, oppure fanculizzare entrambe queste stronzate, lasciare agli artisti la libertà di fare ciò che vogliono della propria musica e al limite risentirci per essere stati costretti ad ascoltare un disco di canzoni chesòtutteuguali. A voi.
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